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📍  I nostri tour partono dall’Info Point di piazza Castello (Galleria Comunale) accanto al Ponte Girevole lato Città Vecchia. Raggiungici con qualche minuto di anticipo per effettuare il check in

🎟️ Gratis per bimbi <12 anni
☎️ Prenotazione obbligatoria: 3887848371 / 3407641759. Il tour sarà da ritenersi confermato al raggiungimento del numero minimo di 6 partecipanti entro le 24 ore precedenti. In caso contrario, i ticket acquistati on line saranno rimborsati
📍 Durata 2h circa. Appuntamento alle ore 19:00 all’Info Point in piazza Castello a ridosso del Ponte Girevole lato Città Vecchia

La capienza degli Ipogei è limitata, prenota e paga on line per saltare la fila al desk o rivolgiti all’Info Point dalle ore 09:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00 per l’𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢

📧 Per soddisfare richieste di gruppi potranno essere aggiunte date e/o turni. Per visite guidate in lingue contattaci con largo anticipo a tarantograndtour@gmail.com per organizzare il personale in funzione della lingua desiderata

♿️ Data la conformazione degli ambienti, i tour agli Ipogei sono sconsigliati a portatori di disabilità motorie


VISITA GUIDATA AGLI IPOGEI DI TARANTO – Durata 2h circa

Al fine di valorizzare gli ambienti sotterranei disseminati nella Città Vecchia di Taranto abbiamo realizzato 4 diversi tour guidati contraddistinti da un colore differente (Giallo, Rosso, Verde e Blu), che richiama alcune caratteristiche dei sotterranei del Centro Storico tarantino, come il giallo del carparo o il blu del mare su cui si affacciano. Ogni tour include la visita guidata approfondita di 3 differenti ambienti sotterranei.

𝑪𝒐𝒔’𝒆̀ 𝒖𝒏 𝑰𝒑𝒐𝒈𝒆𝒐? Sin dall’età greca si è cavato il banco roccioso dell’attuale Città Vecchia, ottenendo in tal modo non solo materiale da costruzione per gli edifici superiori, ma anche i cosiddetti ipogei, ambienti sotterranei utilizzati per i più svariati scopi: produttivi, abitativi, cultuali, ricoveri per animali. Un affascinante percorso tra i più significativi ambienti sotterranei di quella che fu l’Acropoli greca, alcuni dei quali sottostanti i Palazzi nobiliari, in cui ammirare tagli di cava e blocchi di età greca, resti di strutture romane e medievali.

Evento realizzato con il sostegno del 𝑪𝒐𝒏𝒔𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑷𝒖𝒈𝒍𝒊𝒂 ed il patrocinio di 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝑻𝒂𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐 e 𝑪𝒐𝒏𝒇𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒓𝒄𝒊𝒐 𝑻𝒂𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐

La messa a sistema degli ipogei in tour ciclici vuole essere il primo passo di un ambizioso progetto a cui Taranto Grand Tour sta lavorando: la creazione di un 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒐 𝑫𝒊𝒇𝒇𝒖𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝑰𝒑𝒐𝒈𝒆𝒊, un ulteriore polo di attrazione turistica della Città dei due mari

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* Date e orari potrebbero subire variazioni impreviste a causa di rimandi e/o annullamenti
** Alcuni degli Ipogei inseriti nel circuito potrebbero essere sostituiti nel tempo


VISITA GUIDATA ALLA CITTÀ VECCHIA DI TARANTO – Durata 1h 30m circa

Il 𝑻𝒐𝒖𝒓 𝒂𝒍 𝑪𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒊𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝑻𝒂𝒓𝒂𝒏𝒕𝒐 è un percorso alla riscoperta di 2.700 anni di Storia, tra le tracce di epoca greca, medievale e settecentesca. Attraversa quella che fu l’Acropoli dell’antica città greca, tra vicoli, postierle e la sontuosità dei monumenti sorti già a partire dall’età greca, come i resti del Tempio Dorico del VI sec. a.C. dedicato a divinità femminile, testimonianza dello splendore dell’antica città della Magna Grecia. Una città profondamente cambiata nel corso dei secoli, con i bizantini che la ricostruirono nel X secolo allargandola sul versante del Mar Piccolo, e gli Aragonesi che alla fine del XV secolo la resero un’isola tagliando ad est l’istmo che separava i due mari. Dall’epoca medievale la parte alta di origine greca è stata collegata alla parte bassa dell’Isola attraverso postierle, caratteristiche scalinate che ancora oggi permettono di colmare il salto di quota tra la Città alta, dove le mura proteggevano l’abitato, e quella bassa.

Un viaggio che include la Casa natale di S.Egidio, il frate tarantino il cui culto devozionale esplose nella Napoli dei Borboni, che nacque in uno dei caratteristici ambienti della Taranto Settecentesca, un cubicolo al confine tra i pittaggi del Baglio e di Turripenne, con quest’ultimo che ospitava le abitazioni dei pescatori e la giudecca ebraica. Un itinerario che si conclude visitando la più antica Cattedrale di Puglia: la Basilica di San Cataldo; essa custodisce al suo interno la suggestiva cripta bizantina (X sec.) che presenta un palinsesto di affreschi, le splendide navate romaniche costruite dai Normanni nell’XI secolo e i tesori del sontuoso barocco Cappellone di San Cataldo, con il ciclo statuario opera del grande Giuseppe Sammartino, gli affreschi di Paolo de Matteis e la statua argentea e il sarcofago del Santo patrono di Taranto


TICKET INTEGRATO – VISITA IN AUTONOMIA – Durata 3h circa

Il TICKET INTEGRATO è un ticket unico che consente di accedere a quattro diversi siti di interesse del Centro Storico a prezzo scontato. Presto tutte le info necessarie per prenotare la tua visita in autonomia. Il ticket integrato è gratuito per i minori di 12 anni e per gli accompagnatori di diversamente abili.


KETOS – CENTRO EUROMEDITERRANEO DEL MARE E DEI CETACEI – PALAZZO AMATI (Vico Vigilante sn)

Puoi visitarlo dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle ore 15:00. Contatti: 0994706269

Ubicato nel settecentesco Palazzo Amati, con affaccio sul Mar Grande di Taranto, Ketos – Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei, si occupa della promozione del mare e dei cetacei, attraverso attività formative, educative, di ricerca scientifica e di comunicazione ambientale. Grazie a Jonian Dolphin Conservation ETS, che rappresenta una eccellenza nella ricerca scientifica sui cetacei e nella gestione di progetti marini con particolare focus sullo studio dell’impatto ambientale, Ketos costituisce un punto di riferimento per la blue economy e simbolo della rigenerazione nel contesto della Città Vecchia di Taranto. Il centro offre  servizi didattico-museali a carattere scientifico e la fruizione innovativa di contenuti attraverso tecnologie avanzate: audioguide, pannelli didattici, monitor touch screen, laboratori al microscopio ed esperienze virtuali per immergersi negli abissi marini in compagnia di delfini e balene.  L’evoluzione e biologia dei cetacei viene affrontata osservando lo scheletro di Phoebe, lo Zifio spiaggiato all’isola di S. Pietro nel 2019, diventato un importante reperto museale. 


MuDi – MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA (Vicolo I Seminario sn)

Puoi visitarlo dal martedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 19:00; Il sabato dalle 09:00 alle 13:00 e la domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00. Contatti: 0994716003

Inaugurato nel 2011, il Museo Diocesano di Arte Sacra raccoglie opere d’arte,  arredi e paramenti liturgici provenienti dalle Chiese della Diocesi tarantina. L’allestimento è all’interno degli ambienti dell’ex Seminario Arcivescovile, dedicato in origine a San Carlo Borromeo,  struttura di origine cinquecentesca che ha subito nei secoli successivi notevoli modifiche ed ampliamenti. Il percorso museale si sviluppa  su tre livelli, con la Sezione Liturgica al piano terra, un primo piano che ospita la Sezione Cristologica, la Sezione Mariana, la Sezione dedicata ai Santi, la Sezione dedicata agli Ordini Religiosi e alle Confraternite e la Sezione dedicata alla Cattedrale; il secondo piano invece ospita la Sezione dedicata agli Arcivescovi.

Tra i capolavori custoditi dal Museo, si segnalano particolarmente: Il Sogno di San Giuseppe, opera pittorica di Corrado Giaquinto risalente alla metà del Settecento, il “tesoro di San Cataldo” con la Crocetta aurea opistografa rinvenuta sul corpo del Santo, e il Topazio di Andrea Carriello, “il gioiello artistico più grande del mondo”: una gemma di topazio di color arancio paglierino del peso di circa un chilo e mezzo, scolpito a bassorilievo con la raffigurazione di Cristo che spezza il pane, incastonato in un uno sportello di tabernacolo in oro.


MUSEO DEL PRINCIPATO MARIA D’ENGHIEN – PALAZZO GALEOTA (Via Duomo 234)

Puoi visitarlo il sabato e la domenica dalle ore 17:00 alle 20:00. Contatti: 3385979135

Tipico esempio di Palazzo nobiliare settecentesco ottenuto dall’accorpamento di precedenti edifici medievali fusi intorno ad un cortile centrale; l’edificio, costruito da don Vincenzo Cosa, canonico della Cattedrale di San Cataldo e solo successivamente passato alla nobile famiglia Galeota, ospita nel suo ipogeo il Museo del Principato Maria D’Enghien, un allestimento dedicato al personaggio femminile per antonomasia del medioevo tarantino, la principessa che   il 23 aprile del 1407, nel giorno dunque di San Giorgio, convolò a nozze con il re di Napoli Ladislao di Durazzo, divenendo regina. Il Principato di Taranto era nato alla fine dell’XI secolo, in seguito ai problemi di disputa sulla successione degli Altavilla, i Normanni che stavano conquistando tutta l’Italia Meridionale. L’allestimento, in più ambienti, riproduce spaccati della vita domestica, produttiva e militare del periodo del Principato. 


MUSEO ETNOGRAFICO ALFREDO MAJORANO – PALAZZO PANTALEO -(Vicolo Civico accessibile da C.so Vittorio Emanuele II – Ringhiera)

In aggiornamento / Puoi visitarlo il ____ dalle ore ___ alle . Contatti:

Ubicato al secondo dei piani nobili dello splendido Palazzo Pantaleo, dimora nobiliare settecentesca che fu decorata dall’opera pittorica del maestro Domenico Carella,  il museo civico tarantino prende il nome da Alfredo Majorano (1902-1984) , commediografo ed etnologo tarantino che visse la sua fanciullezza nella Città Vecchia. Insieme alla moglie Elena Spinelli, in anni di appassionata ricerca, ha raccolto tutti quegli oggetti, documenti e testimonianze  della memoria, della lingua e delle tradizioni cittadine. Dal greco ethnos (popolo, razza), un museo etnografico è infatti  il disegno di un popolo, tracciato attraverso i suoi costumi e le sue tradizioni. La ricca collezione ha come tema conduttore la ritualità magico-religiosa nel tarantino.

In un percorso espositivo  suddiviso in sette sale si possono così ammirare ceramiche, presepi, ex voto, statuine dei culti devozionali più diffusi, attrezzi per l’agricoltura, la pesca e la molluschicoltura, testimonianze dei riti della Settimana Santa e dei rituali legati alla taranta, giochi tradizionali e riproduzioni dei cibi legati alle festività, in quello che rappresenta un vero e proprio viaggio nel patrimonio immateriale tarantino. Il museo raccoglie importanti documentazioni del patrimonio culturale, come le registrazioni della pizzica effettuate negli anni cinquanta ed altre importanti testimonianze del fenomeno del tarantismo assemblate dallo studioso che ha condotto la sua indagine antropologica prima ancora dell’etnologo Ernesto De Martino. Majorano raccolse oggetti attestanti le tradizioni cittadine facendole conoscere tramite varie pubblicazioni, mostre e convegni.