MuDi – Museo Diocesano


Indirizzo: Vico I Seminario – Contatti: 0994716003 – e-mail: museodiocesanotaranto@gmail.com

Accessibile dal martedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 15:00 ed il sabato dalle 09:00 alle 13:00.

Accessibile per persone con disabilità motoria

Servizi aggiuntivi: guida con personale, audioguide in più lingue, wc, distributore automatico di snacks, bevande calde e fredde


Inaugurato il 6 maggio 2011, il Museo Diocesano di arte sacra di Taranto (MuDi) nasce dall’intuizione di S.E. Mons. Benigno Papa, il quale, recependo l’importanza di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Diocesi di Taranto, dà avvio ad un accurato progetto museografico condotto dall’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici. Il MuDi  risulta essere una proposta di interesse storico, artistico, religioso ed architettonico emergente nel territorio di Taranto, in quanto consente di completare la visione globale della storia della città, ospitando testimonianze di grande valore storico ed  artistico a decorrere dal VII sec. d.C. fino ai giorni nostri. Il percorso espositivo, articolato in sette sezioni tematiche e sviluppato su tre livelli, mette in mostra oltre 350 opere esplicative della storia dell’Arcidiocesi di Taranto, tra cui una discreta quantità di manufatti scultorei chiaramente riferibili ad ambiti culturali di grande interesse, una ricca documentazione pittorica che testimonia le grandi scuole meridionali, pregiati paramenti sacri, un parato di candelieri con applicazioni in corallo e lapislazzuli di manifattura trapanese, un rarissimo esempio di arazzo in bisso, crocifissi in avorio di scuola fiamminga, corredi d’altare in avorio e madreperla, oltre a una svariata quantità di suppellettile liturgica.

Di notevole valore sono, inoltre, gli argenti e gli ori provenienti prevalentemente dal cosiddetto Tesoro di San Cataldo, tra cui un topazio scolpito da Andrea Carriello che risulta essere “il gioiello artistico più grande del mondo”: una gemma di topazio del peso di circa un chilo e mezzo con la raffigurazione di Cristo che spezza il pane, incastonato in un uno sportello di tabernacolo in oro. Di pregio è anche l’antica crocetta aurea rinvenuta, secondo le più antiche fonti agiografiche, sul petto del Santo Patrono di Taranto nel 1071 al momento del ritrovamento del corpo all’interno del sarcofago marmoreo. Tra i capolavori custoditi dal Museo è opportuno annoverare anche “Il Sogno di San Giuseppe”, opera pittorica di Corrado Giaquinto risalente alla metà del Settecento.